13 aprile 2008

Nell'anima...cieli immensi.


Canzoni dal sapore un po'retrò,
per un tuffo nel passato.
Sensazioni delicate. Ricordi lontani.
Sguardi che si sfiorano, voci che si incontrano,
lì, dove non servono parole...
Basta lasciarsi catturare dalle sottili sensazioni,
profumi di amori infantili, storie impossibili,
ferite ancora aperte, sorrisi immensi.
E poi abbandonarsi a quelle canzoni
che non sapevi di conoscere e che invece
ti ritrovi a cantare come se
già fossero parte di te...
o lo fossero sempre state.


"...e ho nell'anima
in fondo all'anima cieli immensi
e immenso amore
e poi ancora ancora amore amor per te
fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono dolcissime le mie malinconie
l'universo trova spazio dentro me
ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è
I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori..."

On the air: "Giardini di marzo" ligabue; l. battisti.

Ps: per tutte le nostre emozioni...
un abbraccio fortissimo amica mia...;-D!!

12 aprile 2008

Eppure sentire...

Un viaggio è un qualcosa di magico.
Ci parla sempre un po' di noi.


Salgo sul treno.
Lo stesso treno.
Questa volta però, sola, con i miei pensieri.
La pioggia scende ancora. Sembra che non abbia mai
smesso di cadere. Ma ora è più violenta, quasi selvaggia.
Mi rannicchio nel sedile come per farmi piccola, piccola.
E'come se la pioggia mi infondesse un senso di malinconia
e una voglia profonda di tenerezza, forse per questo mi piace tanto.
Chiudo gli occhi per un attimo.
Ora la sento cadere, goccia dopo goccia,
contro il finestrino umido.
Il signore accanto a me si alza e con la mano descrive un piccolo
oblò sul finestrino. Penso a me da piccola. Sorrido e faccio lo stesso.
Ora ci sono due oblò: uno più grande e l'altro più piccolo,
due occhi che si affacciano al mondo.
Fuori si vede il lago confondersi con il cielo e
la pioggia cadere sull'acqua, sugli alberi, su se stessa.
Questi sono proprio quei momenti in cui vorresti cadere
in un caldo, dolcissimo abbraccio.

..."A un passo dal possibile
A un passo da te
Paura di decidere
Paura di me
Di tutto quello che non so
Di tutto quello che non ho

Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto - c'è
Eppure sentire Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è"...

Queste le parole che mi accompagnano
e che forse dicono molto di più di quello che vorrei.
Paura di me, dei miei sentimenti, di riscoprirmi diversa...
Io e tutte le mie mille contraddizioni.
Io e quel piccolo passo dal possibile.

7 aprile 2008

Cercando nel cuore...

"Ci son treni che non ripassano,
ci son bocche da ricordare,
ci son facce che si confondono
e poi ci sei tu..."



Mattina umida.
Io, lui e il treno.
Lui che mi dà una mano con la valigia.
Lui che parla con un amico.
E io che ascolto.
Io che guardo fuori dal finestrino,
mentre comincia a piovere, lentamente...
Poi mi nascondo tra le canzoni e chiudo gli occhi.
Li riapro e lui è ancora lì. Lo guardo mentre dorme.
Una tenerezza diversa.
Tutto è diverso. Lui, io...noi.
La stanchezza bussa alle porte ma mille
pensieri affollano la mente.
Perchè mi sembrava tutto così strano?
Io, lui e il treno...e una storia
che ho già visto e forse mai raccontato,
ma diversa da quella di oggi.
Perché?Dov'è finita tutta quell'emozione..
quei sorrisi? Restano le canzoni, quelle
canzoni che non ti tradiscono mai...
E la pioggia è sempre più forte: fuori e dentro.


Lo so. Sono io. Io che mi aspettavo molto da lui.
Io credevo in lui...perchè pensavo che in qualsiasi
modo avrebbe saputo regalarmi momenti sempre più
indimenticabili.
E oggi eccoci: siamo Io, lui e il treno.
Quel treno che ci vede divisi e come sconosciuti.
Cosa sa di me?E cosa mi hai mostrato di lui?
Non lo so...ma ancora tanto, troppo...non c'è.
Eppure mentre lo guardo... rivedo tutti i suoi sorrisi.

Poi apro gli occhi. Vedo i suoi.
Mi volto verso il finestrino. Ormai il
viaggio è finito. Mi guardo dentro e mi sento così fragile
ma anche un po' più leggera,
mentre tutti questi pensieri sono già
volati via, in alto, oltre la pioggia...in quel cielo
che si tinge di sole e di una ventata di primavera...
Scendiamo dal treno.
Le nostre strade si dividono, come sempre.
Mi guarda...sorride..."ci vediamo dopo"...
Sì, "a dopo".
Ma sguardi sfuggenti sanno già che il domani è già
troppo domani.


"...anche se sto lontano
cercami un poco pure tu
mi cerco mentre dormi
fra l'aria che muovi e quella che fermi
un metro fuori dai sogni
che quelli almeno sono tuoi
forse mi trovo
forse non sono nemmeno lontano da me..."