30 agosto 2008

Dedicato a...

E questo è dedicato a ...te.
Sì, proprio tu che stai per raggiungere la terra straniera.
Pochi giorni alla partenza. Ormai ci siamo.
Che dire...mi mancherai: la biblioteca,
il giardino, le lezioni, non saranno più lo stesso senza te.
Sarò costretta a stare attenta e a studiare...
(ehm..ehm..ma anche noooo).

Un riabbraccio virtuale. E lacrimuccia virtuale.
Ti aspetto ovviamente per replicare (seriamente)
il moijto party, per il cocoricò...e tanto, tanto altro ;-D.

Bon voyage et bonne chance!

Dimmelo te

Come fai
Ci sei solo te
Che non sbagli mai
E allora dimmelo te
Io sono ancora qui
E se non viene un angelo
E se non nasce un rock'n'roll

DIMMELO TE!

Qui, dove arrivano gli angeli.



Mi ricordo ancora quando eravamo piccoli:
avevi un anno in meno di me e all'asilo facevi
sempre un gran casino. Ti ricordo basso, magrettino,
con quegli occhiali più grandi di te. Eri buffo e non
parlavi molto.
Io giocavo sempre con i tuoi cuginetti...eravamo
pestiferi, si sa, ma eravamo bambini.
Ogni tanto ti univi anche tu, ma in realtà,
preferivi startene in cortile con il pallone
al piede. Ti divertivi così.
Eravamo vicini di casa e ogni tanto, quando mi annoiavo
mi mettevo a sbirciare dal balcone: la testa tra le due
sbarre, mi sporgevo, mi sporgevo, finchè non vedevo
di sotto, fin nel tuo giardino, lì dove ogni giorno c'era una
battaglia per il camion più bello, o un qualche ferito di guerra,
e poi sempre lì, il solito pallone. Ti ricordo così.
Poi sono andata via.
Ognuno ha preso il suo destino. Vite diverse.
Siamo cresciuti anche noi, come tutti.
Ogni tanto ci incontravamo: tu, con gli amici di sempre,
gli irriducibili, io con gente nuova...anche se nuova forse
lo ero un po'anch'io.
A volte ci salutavamo, altre ci guaradavmo a malapena :
in fondo io ero quella ad essersene andata, tu sei rimasto.
E va bene così.
Quando oggi l'ho saputo, sai, ci sono rimasta proprio male.
Come una morsa allo stomaco, un piccolo vuoto dentro:
oggi sei tu ad essertene andato, io sono rimasta.
Vi hanno trovato così, abbracciati... come addormentati.
E io che non sapevo neanche avessi la ragazza.
Biossido di carbonio hanno detto alla televisione:
una morte dolce. No,una morte amara, troppo.
Ho rivisto il tuo viso sbiadito. Ho immaginato le lacrime
di tua mamma, tua sorella, i tuoi fratelli...tutti i tuoi amici,
un paese intero, forse troppo piccolo per sopportare questo peso.
Ho pensato a voi, due ragazzi che volevano solo stare
insieme. No,non può esistere un destino tanto ingiusto.
Poi ho guardato il cielo: qui è una bellissima giornata.
Chissà se anche lassù si vede lo stesso sole.

Oggi due piccoli angeli sono saliti in paradiso...
Ciao F.

24 agosto 2008

Time is running out...

Un ricordo impresso in una foto
un'estate scandita in immagini uniche
racchiuse in un solo, unico paesaggio...
che inspiegabilmente mi emoziona ogni volta.
Unforgettable.


(Lago d'Iseo...)

"Non te la caverai da fermo
nè col navigatore
col vestito da sera
tutto il giorno
tutto il giorno
a sentire che qualcun altro
fa le domande per te

non te la caverai senza favole
o con i baci rifiutati
i letti separati
smettendo di arrossire
senza aver fatto vedere i tuoi posti
senza aver fatto vedere"



("Non te la caverai con poco"L.Ligabue)

On air: "Time is running out" Muse

9 agosto 2008

Don't stop the music...


Quando la musica...ti scorre nelle vene,
quando le parole viaggiano al ritmo dei silenzi,
allora solo lei ti capisce...
ti inonda la mente e
annacqua i pensieri.
Il rumore della musica ti aiuta a non sentire il rumore che hai dentro.




Quando il mondo balla acccanto a te, con te,
un grande calore viaggia al ritmo della musica,
anche se fuori fa freddo ,
anche se dentro fa ancora più freddo.
Il rumore della musica scioglie ogni tua insicurezza.

Ma anche lì...
gli occhi lasciavano spazio a ciò che solo il
cuore voleva vedere...
immagini, flash, giochi di luci:
sotto quel palco, in mezzo alla pista,
un abbraccio, quella canzone,un unico respiro.
Stupide fantasie.

E sempre lì...
gli occhi bruciavano di pienezza
per non vedere...
mentre ci lasciavamo la musica alle spalle
e quelle ultime parole riempivano l'aria,
fino a renderla irrespirabile.

Perchè quando poi la musica si ferma,
il mondo smette di girare,
il cuore smette di vibrare...
quasi si ferma,per pochi istanti,
pensieri, ricordi, ferite riemergono...
ancora più vivi.

Allora...guardo lassù,
per cercare conforto, come sempre:
il cielo più bello che abbia mai visto...
proprio come quella sera.
E resto indietro di qualche passo dalle altre,
e forse... anche da quella parte di me.


On air: "Iris" Goo goo dolls