7 novembre 2010

"Parigi é fatta per cambiare vita"




E sono passati due mesi, ma mi sembra ieri ...
quando piena di bagagli e di pensieri ho varcato la forntiera!
Non ho scritto mai...semplicemente ho vissuto...
non mi sono mai fermata, mai...ho preso tutto il tempo per me,
senza un momento di sosta, sempre alla scoperta, all'avventura,
solo oggi mi fermo, giusto per un po'. Sarà il tempo grigio, sarà
la mezza influenza che mi costringe a casa...sarà...
Se guardo intorno..il piumone sul letto é sempre quello,il
peluche, la sveglia ...le piccole cose di sempre, ma tutto il resto
sì, é cambiato. Mi dicono che da quando sono qui son tornata
più solare...non lo so, semplicemente sono felice...
e spensierata finalmente.
Ho trovato una città diversa da quella che mi aspettavo,
lo devo ammettere, ma...una città che mi ha rubato il cuore.
Parigi é diventata il mio piccolo paese delle meravigle, perché
non ha mai smesso di stupirmi: la bellezza, le persone, i piccoli
angoli nascosti...
Quando sei turista ti fermi davanti alla Tour Eiffel, quando
vivi una città...guardi il mercatino delle pulci e parli con
la signora fuori casa, aiuti i giapponesi a prendere il
biglietto della metro e passeggi di notte accanto alla
Senna con la testa tra le nuvole...
Parigi é il luogo dove é bello perdersi...la città che
tutti sentono un po' sua...a parte i parigini.
Troverai sempre qualcuno che ha bisogno di te, e
qualcuno a cui chiedere aiuto...é una città colorata,
con i suoi accenti e i suoi malumori: il banchettaro che
urla in malo modo e la signora che ti ringrazia mille volte per
averla lasciata passare davanti alla cassa, e sempre
l'italiano che ti soccorre in caso di bisogno..."Italiana?
Sì, grazie!!!". Prima di partire tante domande, tante
critiche...
Perché devi proprio andare a Parigi...?
Perché ero sicura che avrei trovato qualcosa, qualcosa di
importante..che non é la Tour Eiffel, né il museo più
bello del mondo...ma ...é la vita di un paese, il cuore
di una città, nuovi occhi con cui guardare il mondo...
e soprattutto con cui guardare me stessa e la mia vita.
Niente potrà darmi quello che ho lasciato a casa,
ma dopo tutti i sacrifici, essere qui é davvero una
grande soddisfazione, e le opportunità che mi trovo
davanti ora...valgono tutti questi anni.
A volte si dice che la vita ti indica la strada...e
sta a te decidere come e se percorrerla,
ho sempre pensato che un giorno ci sarei venuta...
oggi so finalmente il perché.
E posso finalmente dire, che sì...
Parigi é un po' anche mia :)

9 agosto 2010

With you...




Sette giorni sono sembrati un'eternità...
attimi che ho conservato per i prossimi giorni
quando saremo distanti, una valigia piena di ricordi
che già ha cominciato a pesare...e devo ancora partire.

Ricordi di quando mi abbracciavi anche se mettevo il broncio,
e il modo in cui mi svegliavi dolcemente la mattina.
La coppa di gelato e il dolce a forma di orsacchiotto...
gli scherzi e i dispetti...e quando mi stringevi la mano
proprio quando avevo bisogno restando in silenzio,
perché a volte le parole non servono.
Ricordi dei baci ma anche di tutto quello che ci siamo detti,
soprattutto quella sera...in cui hai aspettato ore solo per una
domanda. Perché a volte ti insulto ma solo perché ti voglio
bene...e perché a volte mi baci come nessuno mai.
Ricordi di quando per un braccialetto, accoccolato nel letto
hai spento la luce e sono rimasta ad asciugarti le lacrime..
mentre mi dicevi di non partire.
E mi sono sentita terribilmente impotente: troppe volte
hai pianto per me, troppe volte avrei voluto essere lì
a consolarti come questa sera.
Ricordi di quando mi hai vista preoccupata e mi hai
abbracciata e rassicurata, senza chiedere nulla.
E l'abbraccio prima di salire sul treno che mi portava
a casa, di nuovo, come sempre.

Ho riempito la valigia e porterò con me tutte queste
emozioni...anche se saranno difficili questi mesi senza te.
Mi mancherai da morire, anche se spesso non te lo dico.
E spero di rivivere tutto questo con te al mio ritorno,
anche se non basterebbero tutte le lacrime del mondo
per farti arrivare il mio messaggio.









24 luglio 2010

L'altalena della vita.


Non é sempre facile andare avanti.
Ci sono ancora oggi, dopo un anno,
momenti che mi ricordano quel periodo.
E ho paura, inutile nasconderlo.
Paura perché non riesco ad afferrare come allora
il senso di tutto questo male che sento.
Paura perché mi ricordo che quella volta ho
avuto davvero paura di perdere tutto.
Ricordo di aver guardato il cielo e ...
ho pensato che non ci fosse nulla di più bello.
In ventidue anni non avevo mai guardato
quell'azzurro con quegli occhi.
Allora ...quando capisci che stai
per perdere qualcosa, in quel momento,
capisci quanto valore ha per te: e lo stesso accade
per la vita, che si scopre così fragile.


Quando ancora oggi mi succede...
a volte sento il panico che si prende gioco di me.
Ho paura di perdere tutto quello che ho e
che potrei ancora avere...quello che mi
aspetto ancora dalla vita.
Ricordo tutte le lacrime versate,
le mani strette forte...e vorrei solo che
tutto finisse subito, per tenere con me solo
le gioie e i pensieri stupendi che dovrebbero
costudire i miei vent'anni.


17 luglio 2010

Quattro farfalle più dure a morire.

Piccoli pezzi del mio mondo..per non dimenticare
ieri sera e tutte queste bellissime emozioni.



"...quando il tempo non passava
non passava la nottata
eri solo da incontrare
ma tu ci sei sempre stata
e anche quando si gelava
con la luna già cambiata
eri solo più lontana
ma tu ci sei sempre stata..."


"Hai fatto tutta quella strada per arrivare fin qui
e ti è toccato partire bambina
con una piccola valigia di cartone
che hai cominciato a riempire
due foglie di quella radura che non c'era già più
rossetti finti ed un astuccio di gemme
e la valigia ha cominciato a pesare
dovevi ancora partire


e gli occhi han preso il colore del cielo
a furia di guardarlo
e con quegli occhi ciò che vedevi
nessuno può saperlo..."


Lei gli disse: "Questa sera voglio far l'amore
però prima portami a sognare".
Un fascio di luce va dal proiettore
per un sogno da duemila li li li li lire
Porti addosso qualche segno
proverò a tirarteli via
posso solo questo sogno scusa per la mia fantasia.

"Ti brucerai...Piccola stella
senza
cielo.

Ti mostrerai...Ci incanteremo
mentre
scoppi in volo..."

=S. Siro 16/07/2010=

10 giugno 2010

La verità é una scelta...


















"

Nemmeno un bacio
che sia stato sprecato,
Nemmeno un gesto
così...
Nemmeno un bacio
che sia stato regalato,
Nemmeno un gesto
tanto così..."

Ricordo quel pomeriggio e pensarci mi lascia ancora
una sensazione strana: tanta tenerezza, tanto dolore.
Non pensavo di fare tanto male con le parole.
Dico le cose male, o al momento sbagliato forse?
No, non riesco a dirle.
Penso e continuo a pensarci e...
alla fine resta tutto dentro.
A volte mi rendo conto di pretendere molto
dalle persone, troppo.
Pretendo da loro che capiscano i miei silenzi
o le parole lasciate a metà...che in
realtà trovano un senso solo per me.
Pensare a quel pomeriggio mi fa sentire ancora
piccola, rannicchiata in quel divano.
Non saprei descrivere quel momento.
Voglio solo ricordarlo.
Perchè ha significato tanto.
Da una parte il vuoto, per tutte le parole,
troppe, dette...e le lacrime e...
dall'altro quel pieno che ancora riesco quasi
a stringere.
Ogni volta che avrò paura di nuovo penserò a
questo momento...e saprò che tu ci sarai.


E quando giorni dopo mi hai chiesto...
"Perchè hai pianto per me?"
Sono rimasta in silenzio.
Anche questa volta non ho trovato le parole...

29 maggio 2010

Partita a carte col destino.



Ci sono le giornate malinconiche.
Quei giorni in cui ti ritrovi a pensare a te stesso
e a tutto quello che ti circonda.
Inizia semplicemente con una canzone, un film,
una frase...un messaggio o un'atmosfera,
che ti ricorda irrimediabilmente qualcosa di tuo.
Sprofondi in frasi già dette e in quelle rimaste a metà,
immaginando un possibile futuro.
A volte credo di essere l'unica persona che resti
semplicemente a pensare per ore, o a crearsi
questo immaginario ancora sconosciuto.
E' un'esigenza che resta nel profondo desiderio
di capire sé stessi...dove stiamo andando,
perchè facciamo o abbiamo fatto una cosa,
ma anche perchè non siamo capaci di farla.
Anche se capisco che essere troppo pensatori non fa altro
che staccarci dalla realtà e allontanarci
da quella possibilità di compierla.
Tuttavia per me la concretezza di ogni gesto
si basa anche sul saper comprendere cosa c'è dietro.
Quando non ci riesco è sempre una sconfitta.
Non solo verso me stessa, ma anche e soprattutto
verso l'altro.
L'incomprensione è una delle malattie peggiori.
Accettare significa sempre in qualche modo capire
e io vorrei sempre capire e non restare in sospeso.
Capire le ragioni di una decisione, delle sue,
tue parole, delle idee...
Forse semplicemente l'incomprensione nasce
dal non saper comunicare sè stessi.
Anche questa è una bella sfida.
Non conosciamo mai completamente l'altro,
ma neppure noi stessi.
E quando tentiamo di mostrarci per come siamo e
non vi riusciamo, anche allora restiamo delusi.
Ma non sono qui per fare morali, sarà la giornata che mi
porta a concludere questa serie di riflessioni, una
giornata malinconica in centro città.
Sono state settimane intense, per le emozioni e le lacrime,
ma anche per le cose che non sono state capite e per il
bisogno di attenzioni mancato...
per la mancanza di ascolto.

Perchè i pensieri a volte mi schiacciano talmente da non

riuscire più a sopportarne il peso.

E non sempre le persone sono pronte all'ascolto,

anche se tu sei rimasta, anche se qualcosa dentro di te

grida aiuto.

Ho giocato a carte col destino ed ero spaventata.

Volevo risposte e non le ho sempre trovate.

Ma la voglio vincere la mia sfida.

Non mi piace farmi comandare da nessuno.

E se sarà indispensabile allora...giocheremo.

Di nuovo.

5 aprile 2010

Il mistero dei sogni


Le canzoni dei miei cartoni preferiti on air...
e quei sogni ad occhi aperti, quando da piccola non
potevi perderti neanche una puntata.
Quando eravamo tutte un po' principesse.
Ancora brillano gli occhi.

Ricordo ieri, la stazione, la valigia tra le mani
e un po' di malinconia. Due giorni...
sempre troppo veloci. Anche lì brillavano gli occhi.
Di una luce diversa, un po' velata. Tra la pioggia e i baci.
Ogni attimo è breve ma prezioso.

Ricordo oggi: immagini, profumi, colori intensi.
Mi immagino ancora sulla torre con i capelli
scompigliati dal vento, nel parco sulla panchina
sotto il sole di aprile , a correre per il centro
commerciale, a magiare un gelato facendomi
accarezzare i capelli ...sotto la pioggia in stazione
a contare i minuti di un "ciao".

A volte i sogni sono davvero misteriosi. Si svelano
a poco a poco davanti ai nostri occhi.
Per questo mi piace ancora sognare si essere
un po' principessa anche io, anche da grande,
ancora per un po'.

27 febbraio 2010

You've been the one 4 me.



Piango. E nessuno mi capirebbe.
Avevo proprio bisogno di queste lacrime?
Non so.
Piango perchè a volte mi sento sola, perchè oggi
mi manchi e forse non ti accorgi neanche quanto
e perchè vorrei andarmene via,
essere lontana da tutto e da tutti.
Piango perchè non capisco, perchè questa
canzone mi fa sempre piangere e perchè
sto cercando qualcosa che forse non troverò mai.
Piango per tutte le volte che mi innervosisco
davanti al telefono e per tutte le volte
che la fiducia viene meno solo per paura.
Piango per una città stretta, per il giorno che
ci allontana, per una fottuta nostalgia, il
bisogno di chiudere fuori tutti i pensieri.
Piango perchè a volte sento più di quello
che vorrei, a volte meno senza una spiegazione.
Perchè ho troppo dentro e non riesco a tirarlo
fuori. Piango.
Piango per me.


"Io son sempre stato tuo,
tu sei sempre stata mia."



On air: "Goodbye my lover"

4 febbraio 2010

Mille bolle blu.


Le mille bolle blu che volano.
Sopra di me...tra i miei pensieri.
Anche oggi mi sono riscoperta piccola...
con la voglia di giocare e prendermi un po' poco
sul serio. Perchè quando si perde la voglia di
giocare si perde tutto, quando ci si dimentica di
aggrapparsi ai sogni...si perde il nostro essere
bambini. E io non voglio crescere, credo che non
sarò mai abbastanza pronta. Vorrei restare a metà,
sospesa dove tutto è ancora possibile.
La mia boccetta trasparente tra le mani, e il sorriso
malizioso da ragazzina un po' cresciuta.
Il ranocchio mi guarda. Mi piace fare pazzie.
Mi piace farle con una persona speciale.
E via a caccia di ingredienti per scacciare la malinconia
e fare entrare in casa un po' di carnevale:
evviva le frittelle!!! Carrello pieno e viaaa...
in un attimo la cucina è imbiancata, volano cucchiai,
latte e farina ovunque...le ricette ci mettono in difficoltà,
ma le sfide sono il nostro pane.
Il tutto condito con allegria, coriandoli e
una buona dose di fantasia.
E arrivare a sera con la soddisfazione di aver creato,
e riderci su mentre riscontriamo che il risultato non
assomiglia proprio all'immagine del libro.
Sedersi e assaggiare. Siamo state brave.
Perchè ogni tanto ci vuole qualche piccola follia,
anche culinaria. E a me piace farle con te.
L'ho fatto...per te. Che ci sei sempre e mi regali
ogni volta il giocattolo più bello.
Yes, I'm a dreamer.
Ti voglio bene, pazza.

29 gennaio 2010

Bonjour tristesse



Bonjour tristesse.
Ieri sera ho pianto per te.
Non so perchè è successo,
ancora non riesco a capire...ho semplicemente
messo il telefono in silenzioso e ho cominciato a piangere
abbracciata alle coperte. Anche adesso, mentre scrivo,
sento questo bisogno, quasi di nascondermi.
Ho pianto per tante persone nella mia vita,
persone che forse non lo meritavano, che mi hanno
fatto male, mi hanno ferito. Perchè piangere per te?
Non me lo spiego. Ho cercato di dare un senso a quelle
lacrime...e pensieri confusi mi vagavano in testa.
Non ero tranquilla.
Inconsciamente volevo farti vedere tutto
attraverso i miei occhi,
volevo convincerti delle mie stesse idee,
volevo che mi capissi.
Volevo che mi dessi ragione,
forse perchè odio non averla.
E mi sono sentita frustrata per non essere stata capita.
In silenzio...non sapevo neanche io cosa dire:
non ero arrabbiata,nè offesa, nè imbronciata...
solo un po' abbattuta, un po' triste.
Un po' bambina, fragile, perchè le parole riescono
a ferirmi più di tutto,
un po' adolescente ostinata, e mai così tanto come
con te...perchè non riesco a lasciar perdere come
faccio con gli altri. E faccio di tutto per farti capire,
perchè non riesco a capire te, il tuo pensiero.
Faccio fatica.
Ti ho scritto. Ho tenuto le mie lacrime per me.
Ma ti ho scritto perchè sono stata stupida.
E forse lo sono ancora adesso. Perchè dovrei cercare
di cambiarti, quando sei l'unico ragazzo che mi ha resa
felice? Eppure faccio fatica. Molta.
Perchè devo essere così ostinata?
Solo la tua risposta ha fermato le mie lacrime.
Sono stata una bambina, tu l'uomo.
Le diversità mi fanno paura, ma senza di esse
non potremo mai crescere.
Ho capito improvvisamente quanto mi sei mancato,
e quanto mi mancherai quando sarò via.
Ma potremo mai vivere con tutte queste diversità?
Eppure ti amo.
Bonjour tristesse.

On air: "Vieni a vedere perchè".