28 dicembre 2007

Paradiso sulla terra.


LAVORA come se non avessi bisogno di soldi
AMA come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire
BALLA come se nessuno ti stesse guardando
CANTA come se nessuno ti stesse sentendo
VIVI come se il paradiso fosse sulla terra...



Una piccola promessa per il 2008


e il desiderio

di regalarmi e regalare un piccolo paradiso su questa terra...


Amor ch'ha nullo amato amar perdona...


E' stato più forte di me...
questo post è nato tutto da solo...o meglio...da
quando ieri sera mi sono incollata alla televisione...e
accoccolata sul divano mi son ritrovata a guardare
lo spettacolo di Benigni a Firenze...! Malata vero?
Un po'...!!!Però...lo spettacolo meritava!!
Benigni è Benigni...e Dante bhè...è Dante!!
Sì insomma....non è che questa sai una grande deduzione!
Ma, che dire, la cultura non è acqua...(forse era la classe non è
acqua..ma va bene lo stesso)!!!!
In conclusione un bell'appuntamento con la cultura...
peccato solo che la Rai abbia deciso
di trasmetterlo in seconda serata...!!!
Uno dei tanti sacrileggggi della nostra tv
nazionale...!!!Portiamo pazienza.

Lettura di Dante di Benigni.
V canto dell'Inferno:


"E’ un libro tutto al femminile la Divina Commedia, è un libro tutto sull’amore, basato tutto sull’amore. Ora, quando parla di Paolo e Francesca, che sono i passi più famosi, sentiamo che è il primo dannato con il quale parla, Francesca. E per la prima volta nella storia - un’invenzione di lui, uomo del Medio Evo - per descrivere tutto un personaggio, prende un momento della sua vita. Questa è un’idea che mi ha sempre affascinato. Prende un solo momento della sua vita e quel personaggio è scolpito per l’eternità. E’ un’invenzione di Dante Alighieri. Per Paolo e Francesca prende il momento in cui loro due non sapevano di essere innamorati e vengono trafitti dall’amore e quel momento rimarrà scolpito per sempre. Lui sceglie quel momento e sarà il momento dell’eternità. Mentre noi sentiamo Francesca che parla e piange e dice, soffriamo.

Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangea; sì che di pietade
io venni men così com'io morisse.
E caddi come corpo morto cade.

Ma quando si sente: l’altro piangea, il cuore sobbalza, e quel verso che dice quando hanno scoperto... Dante vuol sapere come hanno fatto a capire che erano innamorati. Gli interessa a lui personalmente, è proprio la sua domanda: come accadde che voi vi scopriste innamorati? E lei dice:

Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.

Ma queste son cose che uno... come applaude? Qui si spoglia e fa l’amore con un tavolo dalla bellezza. Viene voglia di violentare un tavolo minorenne!
Sono versi che lasciano... (applauso)

Siamo nel primo girone dell’Inferno - il primo, vero - dove Dante ci ha messo (non a caso in quello dove si soffre meno, per modo di dire) quelli che sono morti per amore, i lussuriosi, ma anche quelli che sono morti per amore perché si amavano l’uno con l’altro. Proprio perché lui stesso c’aveva paura di andarci: “Meglio che faccio un posto un po’ meno sofferente!” Quindi in questo canto si parla di questa storia. Di questi due amanti che so’ stati presi mentre stavano leggendo una storia che li riguardava - erano quasi loro - un libro. La storia di Paolo e Francesca la sapete tutti, insomma che... lei doveva sposare Gianciotto Malatesta e naturalmente era bruttissimo, era anche zoppo. Gli è arrivato brutto e zoppo, ma brutto, una personaccia! Gli portò la cosa di matrimonio il su’ fratello che era bellissimo. Lei pensava fosse quello suo marito. Pensate quando è arrivato quell’altro, che era cattivo, brutto e zoppo, ma proprio ignorante come una capra e quindi... Non è che poi l’ha tradito, solamente che il primo afflato d’amore con il primo che vedi... magari se vedeva prima quell’altro si sarebbe innamorata. Ha visto prima quello, allora... Aspettava l’amore. Quando aspetti l’amore non si vede più niente, diventa tutto meraviglioso.

Questo afflato d’amore, Dante gli chiede, vuol sapere da loro come fecero a ‘nnamorarsi. Perché a Dante gli interessa come si fa a ‘nnamorarsi: “Voglio sapere come scatta questo mistero dell’universo dell’amore”, che può scattare tra chiunque, con chiunque e in qualsiasi momento. E quella è una cosa che dentro ci sono... c’è Semiramide, che era una talmente lussuriosa che aveva fatto un editto dove imponeva a tutti di fare all’amore per la strada dalla mattina alla sera, di modo che anche lei fosse normale. Siccome questa Semiramide faceva all’amore dalla mattina alla sera con tutti, ha fatto un editto... E’ come se anche qui in Italia si dovesse tutti... Non facciamo riferimenti che è sempre brutto e terribile...
C’è Minosse in questo canto, con tutte le similitudini...
“Vabbè Benigni, abbiamo capito, facci ‘sto canto”.



Sì tosto come il vento a noi li piega,
mossi la voce: "O anime affannate,

81 venite a noi parlar, s’altri nol niega!".
Quali colombe dal disio chiamate
con l’ali alzate e ferme al dolce nido

84 vegnon per l’aere dal voler portate;
cotali uscir de la schiera ov’è Dido,
a noi venendo per l’aere maligno,

87 sì forte fu l’affettüoso grido.
"O animal grazïoso e benigno
che visitando vai per l’aere perso

90 noi che tignemmo il mondo di sanguigno,
se fosse amico il re de l’universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,

93 poi c’hai pietà del nostro mal perverso.
Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,

96 mentre che ’l vento, come fa, ci tace.
Siede la terra dove nata fui
su la marina dove ’l Po discende

99 per aver pace co’ seguaci sui.
Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona

102 che mi fu tolta; e ’l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,

105 che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense".

108 Queste parole da lor ci fuor porte.
Quand’io intesi quell’anime offense,
china’ il viso e tanto il tenni basso,

111 fin che ’l poeta mi disse: "Che pense?".
Quando rispuosi, cominciai: "Oh lasso,
quanti dolci pensier, quanto disio

114 menò costoro al doloroso passo!".

24 dicembre 2007

Per un magico Natale...

IL GIORNO DI NATALE

Anche se non mi conosci
e la mia lingua non capisci
oggi voglio scriverti, perché
questo vecchio mondo è guasto
e anche se non ti ho mai visto
io mi sento troppo uguale a te,
anche se siamo monete di valore
svalutate da una misera realtà,
siamo petali caduti in questa vita
dallo stesso fiore...
Se ogni tanto ti perdoni
e credi in altre religioni
o non hai trovato ancora Dio,
eppure lo bestemmi,
a volte con ferocia,
perché hai perso la fiducia,
ma il tuo sangue brucia come il mio,
anche se ti hanno convinto che l'amore
è la più bugiarda delle verità,
se sei ancora prigioniero di un errore
che ti ha fatto male...

Buon Natale,
sconosciuto fratello lontano,
ti auguro buon Natale
dal mio piccolo cielo italiano,
non odiare
chi ti vuole rubare il futuro,
rendi il bene per il male,
buon Natale!

Anche se la guerra è in onda
e tutto il mondo si circonda
di frontiere senza libertà,
anche se ai poveri
non restano che fame e trucchi,
avanzi dei paesi ricchi,
briciole di generosità,
un messaggio arriva ancora dalla gente
che ogni giorno aiuta chi non ce la fa,
per la vita che rinasce in una stalla
e un cuore universale...

Buon Natale,
disarmato fratello lontano,
ti auguro buon Natale
e la luce di un campo di grano,
non farlo, non buttare
questo sogno a portata di mano
e, anche se spegni o cambierai canale,
buon Natale!

Anche senza un lavoro e senza dignità,
anche se sei imbottito di felicità,
se in questa notte, come per regalo,
ti ritrovi solo, dentro a un letto di ospedale,
buon Natale!

A un secolo che muore,
buon Natale!
Fratello non mollare mai,
ma rincorri anche tu quella stella,
la vita è una grande mamma che ti culla,
col suo alito immortale
e un oceano d'amore.

Anche senza l'albero
e i pacchetti da scartare,
anche senza tutta
questa festa artificiale,
fosse, come gli altri giorni,
il giorno più banale...

Buon Natale!



I MIGLIORI AUGURI
PER UN MAGICO NATALE
e dolci, dolcissimi sogni
a tutti quanti...


A Natale puoi...


A Natale puoi
fare quello che non puoi fare mai:
riprendere a giocare,
riprendere a sognare,
riprendere quel tempo
che rincorrevi tanto.

È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi:
a Natale puoi.

A Natale puoi
dire ciò che non riesci a dire mai:
che bello è stare insieme,
che sembra di volare,
che voglia di gridare
quanto ti voglio bene.

È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi:
a Natale puoi.
È Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più
per noi:
a Natale puoi.

Luce blu,
c’è qualcosa dentro l’anima che brilla di più:
è la voglia che hai d’amore,
che non c’è solo a Natale,
che ogni giorno crescerà,
se lo vuoi.

A Natale puoi.

È Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e a Natale si può amare di più,
è Natale e a Natale si può fare di più,
è Natale e da Natale puoi fidarti di più.

A Natale puoi
puoi fidarti di più.

A Natale puoi.

Giorno per giorno...sempre ballando...

Venerdì 21 Dicembre 2007
Tributo a Vasco
Mano nella mano
ascoltando le canzoni e
cantando a squarciagloa...
mentre gli occhi dicono più delle parole...
e i pensieri volano dove non dovrebbero....


...sono lontani quei "momenti"...
quando "uno sguardo" provocava "turbamenti"..

quando la vita era più facile..
. e si potevano mangiare anche le fragole....
perché la vita è un brivido che vola via
è tutt'un equilibrio sopra la follia....
..........sopra follia.........



Sabato 22 Dicembre 2007
Buon compleanno Capital!!!!!!!! +25

Ancora noi...sulla nostra strada...
direzione Suerte-Capital
per una notte di follie!
E dopo lo scambio di regali viaaaa
a ballare tutte le canzoni dall'82 al 2007
quelle canzoni che ci hanno fatto crescere e
parlano un po' anche di noi!!

E come sempre arriva anche "Urlando contro il cielo"...
e il ricordo vola ad una settimana fa
quando il cielo lo toccavamo con un dito.

Poi il ritorno a casa...all'alba delle cinque...
sempre cantando i nostri sogni di rock & roll
perchè....

Certe Notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei.
Certe notti la strada non conta e quello che conta è sentire che vai.
Certe notti la radio che passa Neil Young sembra avere capito chi sei.
Certe notti somigliano a un vizio che non voglio smettere, smettere mai.

Certe notti fai un po' di cagnara che sentano che non cambierai più.
Quelle notti fra cosce e zanzare e nebbia e locali a cui dai del tu.
Certe notti c'hai qualche ferita che qualche tua amica disinfetterà.
Certe notti coi bar che son chiusi al primo autogrill c'è chi festeggerà.

E si può restare soli, certe notti qui, che chi s'accontenta gode, così così.
Certe notti o sei sveglio, o non sarai sveglio mai, ci vediamo da Mario prima o poi.

23 dicembre 2007

Un' emozione unica.

15 Dicembre 2007
Datchforum di Assago h 21:00

Concerto di ligabue

Il forum è pieno...la tensione alle stelle...
le luci si abbassano e cadono su di lui...
e su tutti noi
illuminando i nostri piccoli grandi sogni di rock & roll



E si ride,si scherza, ballando sul mondo...
alzando gli occhi al cielo...credendoci ancora un po'..
urlando contro il cielo...
emozionandoci come non abbiam fatto mai...

E allora grazie liga...
grazie per le tue parole...
per la tua musica....
perchè per una magia così val la pena vivere

8 dicembre 2007

Voglia di ricominciare...


Voglia di essere leggera.


Leggero, nel vestito migliore,
senza andata né ritorno, senza destinazione.

Leggero, nel vestito migliore,
nella testa un po' di sole ed in bocca una

canzone.

Guerriero della luce

Al guerriero della luce che c'è in ciascuno di noi.

"I guerrieri della luce hanno sempre un bagliore
nello sguardo. (...) Soffrono per cose inutili,
assumono atteggiamenti meschini,
e a volte si ritengono incapaci di crescere.
Sovente si credono indegni di qualsiasi
benedizione o miracolo.

Non sempre sono sicuri di ciò che stanno facendo.
Molte volte trascorrono la notte in bianco,
pensando che la loro vita non ha alcun significato.
Per questo sono guerrieri della luce.
Perchè sbagliano. Perchè si interrogano.
Perchè cercano una ragione:

e certamente la troveranno".

Tutte le strade del mondo conducono al cuore del guerriero:
egli s'immerge senza esitazioni nel fiume delle passioni
che scorre sempre attraverso la vita.
Il guerriero sa che è libero di scegliere ciò che desidera:
le sue decisioni sono prese con coraggio, distacco,
e, talvolta,con una certa dose di follia.
Accetta le proprie passioni, e le vive intensamente.
Sa che non è necessario rinuciare all'entusiasmo delle conquiste:
esse fanno parte della vita,
e ne gioisce con tutti coloro che ne partecipano.
Ma non perde mai di vista le cose durature,
e i solidi legami creati attraverso il tempo.
Un guerriero sa distinguere ciò che è transitorio
da ciò che è definitivo.



Prima di affrontare un combattimento importante,
un guerriero della luce si domanda:
"Fino a che punto ho sviluppato la mia abilità?"
Egli sa che le battaglie che ha ingaggiato nel passato
gli hanno sempre insegnato qualcosa.
Eppure, molti di questi insegnamenti hanno fatto
soffrire il guerriero più del necessario.
Più di una volta ha perduto il proprio tempo,
battendosi per una menzogna.
E ha sofferto per uomini che non erano
all'altezza del suo amore.
I vincenti non ripetono lo stesso errore.
Perciò il guerriero rischia il proprio cuore solo per
qualcosa di cui valga la pena.

Un guerriero della luce sa che alcuni momenti
si ripetono. Spesso si ritrova davanti
a problemi e situazioni che ha già affrontato.
Allora si sente depresso, e pensa di essere incapace
di progredire nella vita, giacchè i momenti
difficili si sono ripresentati.
"Questo l'ho già passato", si lamenta con il suo cuore.
"Ma non l'ho mai superato".
Il guerriero allora comprende che il ripetersi
delle esperienze ha un'unica finalità:
insegnargli quello che non vuole apprendere.

("Manuale del guerriero della luce"P.Coelho)


7 dicembre 2007

Quando fa male dentro...

A volte i sogni non servono più a niente,
e allora nemmeno le parole servon più...
Lo so, è inutile piangere...e piangere...
è inutile parlare...pensare...
inutile dire "te l'avevo detto"
...è tutto inutile.
Avrei solo bisogno di credere che ci sia
ancora un po' di luce in questo buio...

Quando tutte le parole sai che non ti servon più
quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù
quando tiri in mezzo Dio, o il destino o chissa chè
che nessuno te lo spiega perchè sia successo a te
quando tira un pò di vento che ci si rialza un pò
che la vita è un pò più forte del tuo dirle "grazie no"
quando sembra tutto fermo,
la tua ruota girerà
sopra il giorno di dolore che uno ha

Quando indietro non si torna,
quando l'hai capito che
che la vita non è giusta come la vorresti te
quando farsi una ragione vorrà dire vivere
te l'han detto tutti quanti che per loro è facile
quando batte un pò di sole dove ci contavi un pò
e la vita è un pò più forte del tuo dirle "ancora no"
quando la ferita brucia la tua pelle si farà
sopra il giorno di dolore che uno ha

Quando il cuore senza un pezzo il suo ritmo prenderà
quando l'aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà
quando questa merda intorno semrpe merda resterà
riconoscerai l'odore perchè questa è la realtà
quando la tua sveglia suona e tu ti chiederai che or'è
che la vita è sempre forte molto più che facile
quando sposti appena il piede il tuo tempo crescerà

sopra il giorno di dolore che uno ha.
( "Il Giorno di dolore che uno ha" L.L. )




2 dicembre 2007

I need colours in my life...

Non so. Non so. No so.
Confusione totale.
Una settimana di nervosismo.
M...m...m...

I need the light...
I need colours in my life...




"Pioggia io sarò...per toglierti la sete...
E sole salirò...per asciugarti bene...
Vento arriverò...per poterti accarezzare...
Ma se vuoi...se tu vuoi...
Tra fango e neve, fango e neve impazzirò..."
("Magnolia" Negrita)



1 dicembre 2007

Un po'd'acqua fa bene al cuore.


"Se qualcuno ama un fiore, di cui esiste un solo esemplare
in milioni e milioni di stelle, questo basta a farlo felice quando lo guarda.
E lui si dice"Il mio fiore è là in qualche luogo"

Hai sete anche tu?" gli domandai.
Ma non rispose alla mia domanda.
Mi disse semplicemente:

"Un po' d'acqua puo' far bene anche al cuore..."
Non compresi la sua risposta, ma stetti zitto...
sapevo bene che non bisognava interrogarlo.

Era stanco. Si sedette.
Mi sedetti accanto a lui.

E dopo un silenzio disse ancora:
"Le stelle sono belle per un fiore che non si vede..."
Risposi: "Gia'", e guardai, senza parlare,
le pieghe della sabbia sotto la luna.

"Il deserto e' bello", soggiunse. Ed era vero.
Mi e' sempre piaciuto il deserto.
Ci si siede su una duna di sabbia.
Non si vede nulla.Non si sente nulla.
E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio...

"Cio' che abbellisce il deserto", disse il piccolo principe,
"e' che nasconde un pozzo in qualche luogo..."

Fui sorpreso di capire d'un tratto quella misteriosa
irradiazione della sabbia.
Quando ero piccolo abitavo in una casa antica,
e la leggenda raccontava che c'era un tesoro nascosto.

Naturalmente nessuno ha mai potuto scoprirlo,
ne' forse l'hai mai cercato.
Eppure incantava tutta la casa.
La mia casa nascondeva un segreto nel fondo del suo cuore...

"Si", dissi al piccolo principe,
"che si tratti di una casa, delle stelle o del deserto,
quello che fa la loro bellezza e' invisibile".

"Sono contento", disse il piccolo principe,
"che tu sia d'accordo con la mia volpe".

Incominciava ad addormentarsi,
io la presi tra le braccia e mi rimisi in cammino.
Ero commosso.
Mi sembrava do portare un fragile tesoro.
Mi sembrava pure che non ci fosse niente di piu' fragile sulla Terra.
Guardavo, alla luce della luna, quella fronte pallida,
quegli occhi chiusi, quelle ciocche di capelli
che tremavano al vento, e mi dicevo:

"Questo che io vedo non e' che la scorza.
Il piu' importante e' invisibile..."

E siccome le sue labbra semiaperte abbozzavano
un mezzo sorriso mi dissi ancora:

"Ecco cio' che mi commuove di piu' di
questo piccolo principe addormentato:
e' la sua fedelta' a un fiore, e' l'immagine di una rosa
che risplende in lui come la fiamma di una lampada,
anche quando dorme..."

E lo pensavo ancora piu' fragile.

Bisogna ben proteggere le lampade:
un colpo di vento le puo' spegnere...

E cosi' camminando, scoprii il pozzo al levar del sole.

( "Le petit prince"A. de Saint-Exupéry)

"La neve se ne frega"


Stamattina entro nel centro commerciale vicino casa...
comincio a passeggiare per i reparti del supermercato...
senza una meta precisa.
Si sente la radio...
inizio a canticchiare per i fatti miei...
non posso farne a meno.
E in un attimo
la musica si accende dentro...
Sarei rimasta lì per sempre...
nascosta tra gli scaffali

Ma, invece, esco.
Il freddo bussa alle porte.
Ma un tiepido sole mi illumina il viso.
Alzo gli occhi.
E la vedo. Lassù.
Bianca, fresca... bellissima.
La neve.
Ma sarà proprio vero che sotto la neve si può dire tutto?
Ma proprio tutto?
E' vero che sotto la neve il cuore sa parlare?
La voglio.Ne ho bisogno.
Voglio giocare anch'io.
Qualcuno mi porti la neve.



Grazie per la neve che sta scendendo.
Mi è sempre piaciuta,
ma adesso mi sembra proprio puntuale.
Tempestiva.
Porta pulizia.
Porta bianco.
Costringe all'attenzione.
Ai tempi lunghi.
Lima rumori e colori.
Lima i sensi.
Ce n'è bisogno.
Ancora per un po'.

("La neve se ne frega" L.Ligabue)

"L'essenziale è invisibile agli occhi"


Perchè ,a volte, viaggiamo ,ognuno in cerca del proprio tramonto.



<
Per molto tempo tu non avevi avuto per distrazione che la dolcezza dei tramonti.
Ho appreso questo nuovo particolare il quarto giorno,
al mattino, quando mi hai detto
:
"Mi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a vedere un tramonto..."
"Ma bisogna aspettare..."

"Aspettare che?"
"Che il sole tramonti..."

Da prima hai avuto un'aria molto sorpresa, e poi hai riso di te stesso e mi hai detto:
"Mi credo sempre a casa mia!..."
Infatti. Quando agli Stati Uniti e' mezzogiorno tutto il mondo
sa che il sole tramonta sulla Francia.
Basterebbe poter andare in Francia in un minuto per assistere al tramonto.

Sfortunatamente la Francia e' troppo lontana.
Ma sul tuo piccolo pianeta ti bastava spostare la tua sedia di qualche passo.
E guardavi il crepuscolo tutte le volte che volevi...

"Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatre' volte!"
E piu' tardi hai soggiunto:
"Sai... quando si e' molto tristi si amano i tramonti..."

"Il giorno delle quarantatre' volte eri tanto triste?"

Ma il piccolo principe non rispose.>>