27 ottobre 2007

Sadness...

Perchè ho voglia di piangere.
E ogni volta non ci riesco.
E così rimaniamo qui...io e la mia tristezza...
di tutto e di niente.
Forse è solo stanchezza- mi dico.
Ma chi voglio prendere in giro?
Sono triste e punto.
E non chiedetemi perchè.
Son triste e dei mille perchè non ne voglio sapere...
Spiegatemi solo una cosa:
"Ma che cazzo ci faccio io alle persone?"




Hai cercato di capire
e non hai capito ancora
se di capire si finisce mai.
Hai provato a far capire
con tutta la tua voce
anche solo un pezzo di quello che sei.
Con la rabbia ci si nasce
o ci si diventa
tu che sei un esperto non lo sai.
Perché quello che ti spacca
ti fa fuori dentro
forse parte proprio da chi sei.

20 ottobre 2007

Estratto di una settimana.

A volte mi sento proprio come una bambina.
Mi basta un nulla per essere al settimo cielo,
un nulla per sprofondare nel pianto.
Questa è la breve sintesi della mia settimana universitaria...
pagine e pagine scritte con il sorriso ...
tanti pensieri senza senso, un mucchio di rabbia malcelata,
un pizzico di disillusione, la giusta dose di pazienza...
e due occhi persi nel cielo ;-)

E' strano ma in questo momento guardo intorno a me e vedo come
tutto è cambiato e sta cambiando irrimediabilmente.
Non so, forse sono io che vedo le situazioni in modo diverso...
forse sono io che credo in qualcosa di diverso.
Però io ci credo.





"L'amore non dà nient'altro che se stesso e non prende nulla
se non da se stesso.
L'amore non possiede, nè vorrebbe essere posseduto.
Perchè l'amore basta all'amore."
(K.Gibran)

14 ottobre 2007

Don't worry be happy


Ascolto questa canzone...e

malgrado questa prima settimana,
malgrado le delusioni,
malgrado le incomprensioni,
malgrado il mio pessimismo (che dicono sia cosmico),
malgrado la sfiga che mi perseguita,
malgrado la stupidità maschile,
malgrado tutto...

sorrido pensando che comunque
tomorrow is another day.






GLORIOUS
Walking down to Frith street,

Dawn is creeping up on me.
Some girls tears in a taxi,
Five o clock shadows drinking coffee.

Bridge
So this is what it feels like.
This is how it feels now I’m finally smiling on the inside.
This is what it looks like.
This is how it looks from the outside staring in.

(Chorus)
And it’s glorious just to laugh like us
And the world we turns it'll never stop.
Cos I’ve nothing to hide, we’ve got nothing lose, oh yeah.

And it’s glorious yeah it’s all I see on a day like this you know
it 's meant to be.
Yeah I’ve got nothing to find I’ve got nothing to lose, but you
And it’s glorious



Drinking wine back at my house
Remember someone said your name.
I somehow lost the conversation
I’d fallen a million miles away

Bridge
So this is what it feels like.
This is how it feels when you’re finally walking on the inside.
This is what it looks like.
This is how it looks from the outside staring in.

Middle Eight
Keep wanting a little, a little more. Keep walking, keep walking
Keep getting a little, a little more. Keep running, Keep running.

Walking down to Frith street.

(Chorus)
And its glorious
Just to laugh like us
and the world we turn lets turn it up
cos we got nothing to find and we got nothing to prove
yes its glorious
Yeh its all I see
On a day like this I know its meant to be
Cos I got nothing to find
and I got nothing to lose but you

6 ottobre 2007

My sky



"Voglio credere che un mio amico è un mio amico sempre, e non ti tradisce mai.
Ma soprattutto voglio credere che Babbo Natale il carbone te lo porta solo se sei stato cattivo.
Voglio credere a un sacco di cose, ma non sempre posso. In questo mondo sono costretto a difendermi dagli squali ed è difficile essere sempre fiducioso.
Spesso nella vita, come nel lavoro, essere gentili ed educati viene scambiato come segno di debolezza. Aggressivo uguale forte.
Mia madre mi ha sempre insegnato che più grande è il coltello più piccolo è l'uomo.
Mi difendo come posso.


Ho persino pensato di scrivere un libro, così, per inventarmi un personaggio
che possa vivere le cose che io non posso vivere, un personaggio che viva un mondo tutto suo,
dove ognuno possa ritornare e ritrovarsi, o semplicemente una storia per il gusto di inventare,
o creare qualcosa che prima non c'era.
Un racconto dove poter far scorrere la propria fantasia.
Quando mi compro un quaderno o un bloc- notes nuovo, sono sempre molto eccitato.
Mi fa impazzire vedere quelle pagine nuove bianche e divento curioso.
Curioso di sapere come lo riempirò, con quali parole, come se venissero da lontanoe diventassero mie solamente nel vederle scritte.
Divento curioso di me.
Capita che a volte rileggo cose che non ricordavo più di aver scritto.
Mi piacciono e penso:
"Cazzo ma l'ho prorpio scritto io?"


Ed è bello scoprire che di te ti puoi ancora stupire.
(F.Volo)

Partenza.


"...giorno per giorno sempre ballando
non prendere mai questa vita
nè poco nè troppo sul serio
vento per vento a favore oppure contro
cosa c'è di male in fondo a vivere? ..."


Domani si parte.
Da lunedì si ricomincia.
Nuovo anno universitario.
Un nuovo anno tutto da vivere.
Chissà cosa mi aspetta.
Good luck...;-D
E ce ne vorrà davvero!!!

Un sogno per la vita.



"Quando il primo bambino rise, la sua risata si infranse in mille e mille piccoli pezzi, che si dispersero scintillando per tutto il mondo: così nacquero le fate."

- ...è solo un cane! Portos non potrà mai essere un orso da circo
- Solo un cane? Solo...è come dire... non può scalare una montagna, è solo un uomo o come dire non è un diamante, è solo un sasso...


I bambini non dovrebbero mai dormire. Si svegliano più vecchi di un giorno e senza che uno se ne accorga sono cresciuti.


" Lei sarà sempre lì... e tu potrai farle visita ogni volta che vorrai...
nellla tua isola che non c'è".

"Continuo a cercare la capacità di sognare senza per forza dover andare a dormire,
quella stessa capacità che avevo da bambino"
("Esco a fare due passi" F.Volo)



5 ottobre 2007

Lascia stare.



Lascia stare il mio parere
tanto c'è sempre qualcosa che viene a farmi male
piuttosto sciogli quei bei capelli
e lascia al vento il tuo tempo passato
…e non ti giustificare

Guarda che le cose che ti dico non si amano
se devi amare, devi amare me …

Qui non si diventa, non si inventa
Qui la parola chiave è casualità…




" Io ti ammiro" mi ha detto. "E ammiro la lotta che stai sostenendo contro il tuo cuore."
"Quale lotta?"
"Niente" ha risposto.
Ma io sapevo cosa intendeva dire.
"Non illuderti," ho aggiunto. "Se vuoi, possiamo parlarne. Ti sbagli riguardo ai miei sentimenti."
Lui ha smesso di rigirare il bicchiere e, fissandomi, mi ha detto:
"No, non mi sbaglio. So che non mi ami"
Il che mi ha lasciato ancora più disorientata.
" Ma io lotterò, " ha proseguito lui.
"Esistono delle cose nella vita per le quali vale la pena di lottare sino alla fine."
Le sue parole mi hanno laciata ammutolita.
"Tu ne vali la pena" ha concluso.
(.....)
"Ammiro la lotta che stai sostenendo contro il tuo cuore,"
aveva detto lui, quando eravamo al ristorante.
Ma si sbagliava. Perchè ho già lottato contro il mio cuore e l'ho vinto tanto tempo fa.
Non mi sarei innamorata dell'impossibile.
Conoscevo i miei limiti e la mia capacità di soffrire.


(P.Coelho )

Sogni che mi appartenevano e che io non conoscevo.

"Sulle sponde del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto."


"Mi sono seduta e ho pianto. Narra la leggenda che tutto ciò che cade nell'acqua di questo fiume, le foglie, gli insetti, le piume degli uccelli, si trasforma nelle pietre del suo letto.
Ah, se solo potessi strapparmi il cuore dal petto e lanciarlo nella corrente,
allora non ci sarebbero più dolore nè nostalgia nè ri
cordi.
Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto.
Il freddo dell'inverno mi ha fatto sentire le lacrime sul viso:
lacrime calde che si sono confuse con le acque gelate che scorrono davanti a me.
In qualche punto, il fiume si unisce con un altro, poi con un altro ancora, finchè, lontano dai miei occhi e dal mio cuore, tutte le acque si confondono con il mare.
Che le mie lacrime scorrano lontano,

perchè il mio amore non sappia mai che un giorno ho pianto per lui.
Che le mie lacrime scivolino via, e solo allora dimenticherò il fiume Piedra, il monastero,
la chiesa sui Pirenei, la bruma, i cammini che abbiamo percorso insieme.
Dimenticherò le strade, le montagne e i campi dei miei sogni: sogni che mi appartenevano e che io non conoscevo."

"So che l'amore è come le dighe: se lasci una breccia dove possa infiltrarsi un filo d'acqua, a poco a poco questo fa saltare le barriere. E arriva un momento in cui nessuno riesce più a controllare la forza della corrente. Se le barriere crollano, l'amore si impossessa di tutto. E non importa più ciò che è possibile o impossibile, non importa se possiamo continuare ad avere la persona amata accanto a noi : amare significa perdere il controllo."


"L'amore è sempre nuovo.
Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non consciamo.
L'amore può condurci all'inferno o in paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo.
E' necessario accettarlo, perchè esso è ciò che alimenta la nostra esistenza.
Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero dellla vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e
di coglierli.
E'necessario ricercare l'amore là dove si trova,
anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza.
Perchè, nel momento in cui partiamo alla ricerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva."



"Sulle sponde dei fiumi di Babilonia ci siamo seduti e abbiamo pianto",
ha detto,
come se parlasse da solo.
" Ai salici di quella terra abbiamo appeso le nostre cetre."


3 ottobre 2007

Piccola stella senza cielo.

Cosa ci fai
In mezzo a tutta
Questa gente
Sei tu che vuoi
O in fin dei conti non ti frega niente
Tanti ti cercano
Spiazzati da una luce senza futuro.
Altri si allungano
Vorrebbero tenerti nel loro buio
Ti brucerai
Piccola stella senza cielo.
Ti mostrerai
Ci incanteremo mentre scoppi in volo
Ti scioglierai
Dietro a una scia un soffio, un velo
Ti staccherai
Perche' ti tiene su soltanto un filo, sai
Tieniti su le altre stelle son disposte
Solo che tu a volte credi non ti basti
Forse capitera' che ti si chiuderanno gli occhi ancora
O soltanto sara' una parentesi di una mezz'ora
Ti brucerai
Piccola stella senza cielo.
Ti mostrerai
Ci incanteremo mentre scoppi in volo
Ti scioglierai
Dietro a una scia un soffio, un velo
Ti staccherai
Perche' ti tiene su soltanto un filo, sai..



Polvere di stelle.

E' strano.
Mi è capitato questo libro tra le mani, quasi per caso.
A volte mi chiedo se siamo noi a scegliere i libri o
se siano loro che si fanno trovare...
Non so.
Credo che l'importante sia non dare mai nulla per scontato, non fermarsi mai alle apparenze.
Perchè dietro ogni mondo se ne nasconde sempre un altro, dietro ogni storia ce n'è sempre un'altra...! E la scoperta può essere una felice avventura.

"
C'era una volta un giovane che desiderava ardentemente soddisfare le proprie brame.
E fin qui, per quel che riguarda l'inizio del racconto,
non v'è nulla di nuovo (poichè ogni storia, passata o futura,
che narri di un giovane potrebbe cominciare alla stessa maniera).
Ma strano era il giovane e strani i fatti che lo videro protagonista,
tanto che egli stesso non seppe mai come andarono veramente le cose...."

" Con un ampio gesto indicò il villaggio di Wall sotto di loro, e il cielo notturno sopra. Nella costella zione di Orione, bassa sulla linea dell'orizzonte, a oriente, una stella si illuminò, brillò e poi cadde. - Per un bacio, e la promessa della tua mano- disse Tristran con magniloquenza- ti porterei quella stella cadente..."


"- Vattene !- Disse la ragazza singhiozzando e affondando il viso tra le braccia.-
Vattene e lasciami in pace.
- La stella sei tu!- disse Tristran,cominciando finalmente a capire.
- E tu sei un idiota- ribattè acidamente la ragazza- e uno sciocco, uno stolto, uno scervellato e un bellimbusto!
- Sì.- replicò Tristran- Credo proprio di sì."


"Tristran sedeva in cima alla cuspide di una nuvola,
domandandosi come mai nessuno degli eroi dei suoi romanzetti avesse mai fame.
Lo stomaco gli gorgogliava e la mano gli faceva terribilmente male.
Le avventure sono tanto belle, pensò,senza nulla togliere ai pasti regolari
e all'assenza di dolore, però! Se non altro era ancora vivo e con il vento tra i capelli , mentre la nuvola sfrecciava nel cielo come un galeone a vele spiegate.
Guardando il mondo da lassù Tristran capì di non essersi mai sentito tanto vivo come in quel momento. C'era qualcosa di celeste nel cielo e di attualità nel mondo che non aveva mai visto o sentito prima.
E capì anche di trovarsi al di sopra dei suoi probelmi,
così come era fisicamente al di sopra del mondo.
Ripensò a ciò che aveva fatto, alle proprie avventure, al viaggio che lo aspettava, e all'improvviso gli sembrò che tutto fosse di poca importanza e di estrema semplicità.
Si alzò in piedi sulla cuspide della nuvola e gridò più volte..(...)
- Ma che gridavi?- gli domandò Yvaine.
- Volevo che la gente sapesse che siamo qui- le rispose Tristran.
- Quale gente?

- Non si sa mai- ribattè lui- E' sempre meglio gridare alla gente che non c'è piuttosto che non gridare alla gente che forse c'è ma non si accorge di noi perchè non abbiamo gridato.
Lei non replicò neppure."
- Ci ho riflettuto- disse Tristran.- Ho riflettuto su questo. Dopo che avremo terminato di occuparci di quel che serve a me- cioè portarti a Wall per donarti a Victoria Forester-
forse potremo dedicarci a quello che serve a te.
- Quello che serve a me?
-Be', non vuoi tornare a casa tua, tu? Lassù nel cielo. Per tornare a brillare di notte. Potremmo impegnarci per riuscire in questa impresa. La stella levò gli occhi su di lui e scosse la testa.
- Sono cose che non succedono queste- disse.- Le stelle cadono, ma non tornano più su.
- Tu potresti essere la prima.-le disse- Tu devi crederci. Altrimenti non accadrà mai.

- Non accadrà mai comunque- replicò lei.- Proprio come le tue grida non attireranno l'attenzione di nessuno, perchè quassù non c'è nessuno. Poco importa che io ci creda o no, perchè è così che vanno le cose. (..)

-Olà!- giunse una voce sopra di loro- Olà! Laggiù! Qualcuno ha bisogno di aiuto?
C'era una piccola navecon le vele gonfie, scintillante come l'oro sotto il sole, e un volto rubizzo e baffuto guardava giù dal parapetto.

Si mise a piovere, ma loro non fecero niente per ripararsi.
Tristran stringeva la mano della stella nella propria.
-Sai- disse Yvaine- una stella e un uomo mortale...
- Semimortale, in realtà- disse Tristran.- Tutto ciò che avevo sempre pensato di me, chi fossi,cosa fossi, era solo una menzogna. O quasi.
- Qualunque cosa tu sia- disse la stella- volevo farti sapere che probabilmente non potremo mai
avere figli. Tutto qui.
Tristran la guardò, sorrise e non disse una parola.
Stava fermo, impalato a lei e la guardava.
- Volevo solo che lo sapessi- aggiunse la stella sporgendosi in avanti.
E per la prima volta, sotto quella fredda pioggerellina primaverile, si baciarono.
A Tristran il cuore batteva forte e il suo petto sembrava inadeguato a contenere tutta quella gioia. E mentre la baciava aprì gli occhi. Gli occhi azzurro cielo lo fissarono e lui ci lesse dentro che non si sarebbero più separati.


1 ottobre 2007

Il carillon

Oggi ho iniziato il trasloco!!!
Fra una settimana si ritorna nella vecchia casa,
e io ho ancora tutto da fare.
Così...oggi pome ho cominciato a ripulire la mia vecchia camera.
Quanta polvere... e quanti ricordi...;-(
Mi sono ritrovata immersa in un altro mondo:
tra i miei pupazzi preferiti,
quei vecchi giocattoli che ti ostini a non voler mai buttare
,vestitini, i mille diari di scuola, diari segreti,
lettere, bigliettini, foto che non sapevo neanche
di avere e poi tutti i mille regali che ti ricordano persone,
Paesi lontani, amici,ed ex amici, viaggi e ritorni...


In mezzo a quella confusione...ho ritrovato anche il mio
vecchio carillon.
L'ho aperto. Ha cominciato a suonare.
Dentro c'erano un mucchio di cose lasciate lì come per caso:
nastri,fiocchi,vecchie mollettine, ferma capelli...
e in fondo in fondo...c'era una chiave spezzata a metà.
L'ho guardata e mi si sono illuminati gli occhi.
La mia chiave! Quella chiave ha una storia incredibile.
L'ho guardata di nuovo. Mi sono messa a ridere.
Che sciocchi i bambini! Poi mi è venuta un po' di nostalgia.
Ho ripreso la chiave...l'ho rimessa al suo posto.
La ballerina ha smesso di girare.
La musica era finita.
Ho guardato di nuovo il mio piccolo carillon.
L'avevo desiderato così tanto...!
E adesso lui è lì...che costudisce tutti i miei segreti,
i miei ricordi, le mie magie.
E sapete forse a volte i bambini sono sciocchi...
ma per fortuna i loro sogni durano per sempre.